Nello scenario di profondo mutamento sociale, cognitivo e educativo contemporaneo lo sviluppo della creatività e del pensiero divergente nei bambini e nelle bambine diventa sempre più importante. In questo contesto, l’atelier svolge ancora il suo ruolo di moltiplicatore delle possibilità? Sa mantenere la sua promessa di pluralità e di connessione con la contemporaneità? Sa ancora essere, per dirla con Malaguzzi, soggetto-tramite di una pratica polivalente, capace di provocare eventi specifici e interconnessi, trasferendo forme e contenuti nella pratica educativa quotidiana? L’atelier che rigenera: relazioni, estetica e cultura si rivolge a insegnanti, pedagogisti, atelieristi e ricercatori per offrire un nuovo sguardo sul ruolo dell’atelier e dell’atelierista. Attraverso contributi teorici e una molteplicità di spunti operativi il testo approfondisce il potenziale innovativo dell’atelier come pratica educativa, sociale e culturale, capace di uscire dal chiuso delle scuole e dei nidi e impattare sui territori e le comunità, per generare inclusione e per delineare nuove politiche della conoscenza.